Posts Tagged ‘anais nin’

Baci sulla pelle

Maggio 5, 2009

libro

“Gli dico il desiderio che ho di lui. Aspetta, mi dice. Mi parla, dice di aver capito subito, fin dall’attraversamento del fiume, che sarei stata così dopo aver fatto l’amore, che avrei amato amare, dice di saper già che lo ingannerò, che ingannerò tutti gli uomini che avrò e che lui è stato lo strumento della propria infelicità.”

(A voi il quesito: di chi sono tali prodigiose parole?)

Visti i candidi ed innocenti temi degli ultimi post, ho deciso che qui c’è bisogno di un tema forte, “hard” come direbbe Mr. Brown. (amico-Savonarola, scendi dal pulpito!)

Vi racconto qualcosina sulla mia formazione teorico-erotica.

A 13 anni, durante le lunghe e noiose giornate che caratterizzavano il mio lungo ed a volte noioso soggiorno in quel dei 7 lidi di Comacchio, sotto un’opprimente calura estiva che ti si appiccicava addosso e si allentava solo verso sera per lasciare posto agli sciami di zanzare che a loro volta ti si appiccicavano addosso, sotto il letto del mio amico d’infanzia Marco ho trovato il primo “giornaletto” della mia vita. Ricordo ancora il titolo, se sforzo la mente vedo ancora la biondona teutonica con succinto costume nero disegnata in copertina: Vampiria.

Vampiria era una donna-fumetto, e che donna! Dopo i primi imbarazzi, con la tranquillità e nonchalance tipica dell’età dell’innocenza, ho iniziato a sfogliare tale prodigio del pennino insieme all’amico Marco. Quel giornalino (e tutti gli altri che ho poi ripescato da quel nascondiglio incerto) in un pomeriggio mi ha aperto la porta su di un mondo allora ancora sconosciuto: il mondo dell’erotismo.

Ok, la letteratura non era adatta ad una ragazzina, si può discutere anche sulla qualità dei contenuti, ma sentire per la prima volta quel formicolio nella pancia è stata un’esperienza indimenticabile. Ovviamente anche l’amico sentiva qualche strano formicolio, ma eravamo ancora talmente giovani ed innocenti da non mettere in relazione i rispettivi formicolii.

Purtroppo alla fine delle vacanze, con il terminare delle sieste pomeridiane, anche il mio rifornimento di materia prima è mancato. Io, ragazzina dalle treccie bionde e dal viso angelico, non potevo certo acquistare quel tipo di letture, perciò ho trovato un altro modo per continuare la mia formazione erotico-teorica: la biblioteca.

Mi chiudevo in biblioteca cercando titoli che potevano contenere qualche parola chiave che a sua volta mi avrebbe fatto capire che si, in quel libro avrei forse ritrovato quel formicolio estivo. Quando trovavo qualcosa che risvegliava il mio interesse lo nascondevo sotto un libro insospettabile e tutta composta mi sedevo al tavolo più distante e mi immergevo nella lettura proibita.  Un giorno particolarmente fortunato ho trovato un libro dal titolo accattivante: L’amante” di una certa Margherite Duras (la citazione in testa al post è tratta da quest’opera). L’ho praticamente divorato, mentre lo sorbivo ed assorbivo ho sognato paesaggi esotici e soprattutto ho sognato lui, l’esperto amante dai tratti asiatici.

“I baci sulla pelle fanno piangere e sono una consolazione ”, questa lezione mi è rimasta impressa nella mente fino ad oggi.

Purtroppo nella mia vita reale non si affacciava nessun amante esperto e nessuna garçonnière, perciò ho continuato a formentare la mia formazione in biblioteca, scoprendo che altri scrittori avevano riassunto in parole quel formicolio misterioso: Henry Miller, Anaïs Nin, Sidonie-Gabrielle Colette, Vladimir Nabokov per citarne i più rappresentativi.

Non vi nascondo che negli anni la teoria si è concretizzata ma ammetto con candore e rimpianto che quel formicolio provato in quel caldo pomeriggio di quella lontana estate non l’ho più ritrovato…