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Patata ancestrale

febbraio 4, 2011

“Perché non prova la patata al Selenio?”

Domanda innocua, posta da fruttivendolo ignaro a donna-anello-mancante.

Si, perché – le donne tra di noi lo sanno ed i maschi ancor meglio – ci sono certi giorni al mese in cui la donna, essere innocuo ed amabile, torna ad essere l’anello mancante tra la scimmia e l’essere umano.

Lucy, per intenderci.

Lucy, anche se nei trattati di paleontologia  raramente se ne fa menzione ma se non ci fosse stata l’Homus Erectus si sarebbe trovato davanti ad un problema mica di facile risoluzione per uno che apriva le noci di cocco sbattendosele in fronte, è il corrispettivo femminile dell’uomo di Neanderthal, la donna prima della trasformazione da femmina di scimmia a donna.

 

Lucy

 

 

In quei particolari giorni tutte le migliorie apportate dalla natura al cromosoma xx si fanno nulle: la fronte – altrimenti mantenuta in posizione grazie a generose spalmate di costosa crema antirughe – si aggrotta ed assume quel noto aspetto minaccioso, lo sguardo perde ogni barlume di dolcezza e si fa vigile ed aggressivo, la schiena si incurva sotto il peso del mondo che sembra gravarvi sopra completamente, la voce cinguettante si trasforma in un barrito da alce in calore. La ritenzione idrica fa tendere i jeans sulle cosce e mette a dura prova i bottoni-altezza pancia della camicetta. Un po’ effetto Hulk poco prima che diventi verde, per intenderci. Secondo una mia stima nonché osservazione del fenomeno pilifero,  pure i peli crescono più folti e duri in quei giorni. Insomma, la donna torna a quell’essere istintivo ed agguerrito che fu migliaia di anni fa.

Non è cattiveria, sono ormoni.

Purtroppo, per il solito disordine cosmico, il karma nefasto, le costellazioni sfavorevoli, il fato contrario – oppure chiamiamola semplicemente con il suo nome: “SFIGA” –  in quei giorni, sul suo già difficoltoso cammino, la donna-Lucy incontra quel genere di umani che durante gli altri giorni del  mese potrebbe anche sopportare, ma che ora, in questo momento, durante questo piccolissimo istante nella storia dell’umanità, ci paiono insopportabilmente, dolorosamente irritanti. Un po’ come quella sensazione che ti sale dal basso quando sbatti con il mignolo contro lo stipite quando questi si stava giusto riprendendo dalla botta contro il tavolo. Ed allora, come per uno scherzo divino perfidamente orchestrato, eccoti pararti davanti automobilisti distratti, anziani agguerriti, madri nevrotiche, clienti incontentabili, esseri umani in generale.

Il fruttivendolo non aveva nessuna di queste particolarità, il suo problema nasceva  dal fatto che aveva sbagliato proponendomi  un prodotto che era stato modificato per introdurvi un minerale altrimenti non contenuto.  Nel caso delle patate vengono usati concimi ad alto tasso di Selenio. Un innocuo tubero che per milioni di anni ne era sprovvisto ma che – probabilmente proprio dissotterrato dalla nostra Lucy alla ricerca di qualcosa da commestibile con cui integrare la dieta composta da proteine animali  – ci ha permesso di fare un salto evolutivo mica da poco viene alterato per arricchire la nostra alimentazione con un Minerale che seguendo una dieta varia viene assunto a sufficienza. Strategie di arricchimento delle multinazionali alimentari.

Ho risposto con un grugnito ancestrale, un NO che avrà fatto rizzare i peli della nuca del venditore di vegetali, una negazione completamente incomprensibile ma al contempo assai chiara.

 Sulla patata al Valium avremmo potuto trattare, ma il Selenio – proprio no.