Archive for the ‘Da leccarsi i baffi!’ Category

Con le mani in pasta

novembre 5, 2010

(Finalmente un post serio)

Tra gli alimenti più importanti per l’alimentazione dell’uomo vi è sicuramente il pane. Farlo in casa è semplice ed il profumo che pervaderà la casa mentre cuoce in forno vi ripagherà della fatica (minima) della preparazione.

Per le dosi esatte degli ingredienti bisognerebbe fidarsi del proprio intuito, lasciarsi guidare dall’atavica esperienza della panificazione nonché dal piacere che sta nella preparazione.

Bastano farina, lievito, acqua, sale ed olio. Più si impasta meglio è, la lievitazione avviene in una ciotola coperta da un canovaccio pulito sistemata in un posto caldo. Quando l’impasto è ben lievitato dategli la forma che preferite e poi infornatelo a 220 gradi insieme ad una ciotola d’acqua che evaporando donerà la giusta umidità alla vostra pagnotta. Basterà battere sulla crosta del pane per capire quando è cotto.

Mangiatelo insieme a chi vi sta a cuore, credetemi, è un’esperienza unica e molto intima.

A tal proposito vi posto uno scritto (da chi e per chi non ci è dato saperlo) che ci confermano come il cibo e la passione vadano a braccetto.

 

 

E mentre impasto il pane

il profumo acre del lievito

mi sale nelle narici

e mi sovviene

l’odore del tuo sudore

che mi bagna il ventre.

Intanto le mani

affondano nel morbido impasto

e carezzandolo

il mio pensiero

vola a te

e allora mordo

assaggio

inghiotto

e mi gusto

la sensazione della calda carezza

che mi penetra.

Escursus cul-in-ario

settembre 13, 2009

Premessa 1: questo post nasce in seguito al post di Bakunin nel quale ci espone la torta principesca creata per la figlia che compiva gli anni. Siccome anch’io sono vittima di deliri reali di infante che ancora credono al principe azzurro (io non mi stanco di ripetere loro che di rospi ne ho baciati molti ma nessuno di loro si è mai trasformato in principe), e casualmente il compleanno di mia figlia cadeva ieri, ho pensato di postare la mia creazione super-kitsch ma super-applaudita dalla banda delle piccole nanette, ops principesse.

Premessa 2: tempo fa, approfittando della conoscenza di una signora che fa l’intrecciatrice di giunchi con i quali fa bellissimi cesti, organizzai un corso per imparare ad intrecciare cesti. Mandai un giro di mail per chiedere chi volesse partecipare. Ci fu chi si iscrisse ma furono ben più numerose le risposte sul genere:

“Ci penserò appena finisco il master in uncinetto!” (L.)

“Sono impegnata a sfornare biscotti con suor Germana, appena spengo il forno arrivo!” (B.)

e

“Cazzo ti è successo, Svetlana? (P.)

L’autrice dell’ultimo aforisma si è subito precipitata da me, strumenti di esorcismo alla mano, ed a suon di bevute di Mojito ha tentato di fare uscire Berta (la casalinga-puritan-bricolagista) dal mio corpo.

Quella volta ci è riuscita, per un po’ Berta, grazie alla quantità di Rhum ingerito se n’è stata tranquilla,  ma alcuni giorni l’anno, in occasioni particolari, Berta riemerge dallo stato soporoso, spintona Svetlana che appena la vede è preda ad un orticaria nefasta e mi fa fare cose tipo quelle di seguito:

SDC10912

Siccome ad ogni festa di compleanno che si rispetti ogno bambino si porta dietro una madre-sempre-a-dieta-ma-sempre-affamata-ben-disposta-ad-assaggiare-un-pezzettino-di-quella-deliziosa-torta di solito di torte ne faccio due, anche perchè c’è sempre qualche allergico-intollerante-irritante e perciò è doveroso postare anche la foto della torta numero due, quella tipo Sacher ma in veste più infantile:

SDC10922

Ora per compensare tanta arte culinario-creativa e relativa pazienza da parte di Svetlana che ha sopportato tutto questo impastare, frullare, decorare con siberiana pazienza mi regalerò una serata principesca tutta per me…senza scarpetta di cristallo e rientro forzato a mezzanotte.

Ciao Olmo!

settembre 9, 2009

foglia

Visto che sono diventata perno intorno a cui girano arbusti minacciati e seghe affamate ricevo e pubblico la lettera d’addio di Olmo (sigh!).

Gentili cittadini di Bolzano,

visto il gran parlare intorno alla mia figura, pardon, al mio tronco, vorrei prendere la parola per porre fine alla diatriba “istituzioni paranoiche versus cittadini ambientalisti” e spargere un velo di pietà oppure come diciamo noi vegetali “uno strato di foglie” sulla questione: tagliare o non tagliare gli olmi di via Cagliari?

Vista la ingloriosa fine dei miei simili-non consanguinei di via Cadorna, piazza Vittoria, ponte Roma, maneggio ecc. metto in avanti i miei rami ed in pace i vostri cuori rivelandovi che tanto – molto tempo prima della discutibile decisione di porre fine alla mia decennale esistenza con l’ausilio di una sega – avevo già deciso “io di mio” di farla finita!

Basta con questa vita grama fatta di imbarazzanti pisciate di cane sui piedi, di iniezioni di sostanze sconosciute ma talmente irritanti che per ammazzare cimici quasi quasi mi stroncavano pure me, di aria malsana ed inquinata, di continui urti altezza stinchi dovuti ad automobilisti incapaci o distratti, di venire additato come probabile serial killer di ignari passanti perché ho dei rami che in determinate situazioni quali vento o neve e dopo insufficiente manutenzione potrebbero spezzarsi, di parolacce rivoltami da passanti distratti che inciampavano sulle irregolarità del terreno che le mie radici in cerca d’acqua provocavano e che chi di dovere non risanava.

La lista delle avversità che mi hanno portato alla non semplice decisione di farla finita sarebbe ancora lunga. Pur avendo una scorza dura il mio cuore legnoso è assai sensibile e la stoccata finale è giunta dalle istituzioni cittadine che dopo anni in cui ho assolto con dovizia il nobile compito affidatomi e cioè purificare l’aria attraverso la fotosintesi clorofilliana, donare ombra ad anime surriscaldate, rallegrare i cuori con il mio verde brillante nonché essere nido protettivo per varie specie animali ha deciso che ero diventato inutile se non pericoloso e perciò dovevo cadere vittima della loro volontà.

Ma come ogni animo nobile che si rispetti anch’io non perirò per via di decisioni bistrattate e discutibili ma uscirò di scena a modo mio, a chioma alta e senza piegarmi ad una segatura forzata.

Addio crudele mondo,

Olmo

giugno 13, 2009

forch

Ancora sofferente dai postumi della cena afrodisiaca di ieri sera (postumi dovuti alla nostra onnipresente vena altruista che ci ha costretto a sostenere l’economia cubana scollandoci un quantitativo non indifferente di Rum Havana), vi posto il menu completo.

Magari vi può essere di spunto per risollevare dalle ceneri un compagno un po’ distratto oppure anche solo per farvi una gustosa scorpacciata in buona compagnia.

Premetto che è stata la mia Prima Volta per la maggior parte delle pietanze preparate, che però non presentano grande difficoltà.

Antipasto di formaggi misti

Pecorino Toscano proveniente da piccola azienda agricola biodinamica a conduzione famigliare e formaggio di montagna di un maso della zona di Collepietra)

accompagnati da

Humus di ceci, Humus rosso di ceci, Chutney (composta agrodolce di frutta, cipolle e spezie) e Laban di melanzane, pane e focaccia.

Riso Nasi Goreng (riso indiano profumato con gamberetti, cipolle e spezie)

accompagnato da un saporito

curry di peperoni, ananas e latte di cocco

Panna cotta al caffè e cardamomo con ananas saltate nel burro speziato

Ovviamente tutto speziato e condito con spezie ed erbe varie – e spero efficaci al loro scopo.

Le amiche del Teroldego hanno portato un

Prosecco di Valdobbiadene ed – ovviamente – il Teroldego.

Magrovie si è improvvisata bar-woman ed ha mixato

Mojito (lime, hierba buena, rum, ghiaccio, acqua) a tutt’andare.

Le amiche hanno seguito il consiglio e si sono organizzate il dopo-cena (mentre io lavavo i piatti, l’effetto afrodisiaco probabilmente è precluso a chi cucina…).

Aspetto riscontri – positivi spero!

Piaceri carnali…senza carne

giugno 2, 2009
La nascita di Venere di Sandro Botticelli, 1485

La nascita di Venere di Sandro Botticelli, 1485

Per la cena di venerdì prossimo, care amiche del Teroldego, ho ritenuto  utile e corretto avvisarvi affinché potiate portarvi avanti con i lavori, cercarvi il vostro personale Adone ed organizzarvi per bene, visto che si tratterà di una

cena afrodisiaca

bell’e buona.

Perciò, per evitare che il languorino pre-prandiale si trasformi in un’insaziabile fame post-cena, vi consiglio di prendere accordi preliminari affinché tutti i sensi ne escano soddisfatti.

Ho intenzione di rapirvi, amiche dall’animo vagabondo, in un viaggio culinario, un viaggio che tramite sapori ed odori ci porterà attraverso l’Italia per raggiungere  l’India passando per il Medioriente, culla delle spezie e dei profumi che vi delizieranno in questa serata in cui i nostri sensi toccheranno apici goderecci.

Per raggiungere tali scopi attingerò alle cosiddette “erbe proibite”, erbe che in tempi non molto remoti venivano vendute sottobanco perché dall’effetto “afrodisiaco” e perciò considerate pericolose per la morale:

Basilico( Ocymum basilicum)– la foglia della passione, pianta sacra in India, per gli Egizi e per i Galli. Boccaccio ne parla nel “Decamerone” dove fa seppellire ad Elisabetta da Messina, eroina della storia,  la testa del suo amante in un vaso di basilico annaffiandolo con le sue lacrime. L’azione sedativa,  antimicrobica ed antinfiammatoria la rendono utile nelle lunghe notti d’amore.

Cannella (Cynnamomum zeylanicum) dolce ed avvolgente, già gli egizi la usavano per le imbalsamazioni perchè rende durevole la carne, il che è tutto dire…

Cardamomo (Elettaria cardamomum), spezia di origine asiatica che nei riti tantrici simboleggia lo yoni, i genitali femminili.

Chiodi di garofano (Caryophyllus aromaticus) aromatico e piccante, per stordire di piacere le papille

Curcuma (Curcuma lunga) spezia indiana dal sapore amaro e colore giallo, va usata con parsimonia per non annullare  gli altri sapori. Effetto stimolante e perciò adatto al tenore del menù.

Lavanda (Lavendula vera), il cui sapore amaro e piccante può rovinare un piatto, ma messo sotto il cuscino del letto in cui si farà l’amore fa miracoli.

Melissa (Melissa officinalis) non è ne menta ne limone, rinvigorente

Menta (Mentha viridis) già citata da Shakespeare come stimolante per gli uomini di mezza età, profuma l’alito il che in determinate situazioni può essere utile.

Noce moscata (Miristica fragrans) nel medioevo veniva chiamata “stupefacente dei poveri” perché se ingerita in dosi elevate altera la coscienza.

Origano (Origanum vulgare) indispensabile nella cucina mediterranea, un manciata nell’acqua calda della vasca trasformerà il bagno in un’esperienza erotica (meglio se in due nella vasca, perciò!)

Pepe (Piper nigrum) procura allegria ai vedovi e mitiga l’impotenza dei timidi, anche questo da mettere sul cuscino del letto…

Prezzemolo (Petroselinum hortense) aggiunto alla pozione magica permetteva alle streghe di volare, chissà a noi befane che effetto farà!

Zafferano (Crocus sativus) dal colore giallo intenso e dall’effetto stimolante, ma attenzione, metterne in grande quantità non aumenta lo stimolo, anzi:  l’uso di 20 g. al dì di zafferano può anche risultare mortale!

Zenzero (Zingiber officinalis) piccante, induce alla lussuria sfrenata.

Per ovvie cause ho tralasciato alcuni ingredienti quali la

Senape (Brassica nigra) che – secondo antiche credenze – per avere effetti utili alla potenza dev’essere strofinata sul membro maschilee perciò se in teoria è afrodisiaca in pratica non credo.

Salvia (Salvia officinalis) perché aumenta la fertilità e credo che in tal senso abbiamo già tutte dato…

Tali ingredienti saranno utilizzati da mano attenta e sapiente per trasformare ogni piatto in una bomba ad alto potenziale afrodisiaco nonché prelibatezza culinaria.

Per i gastronomi che so amare bazzicare da queste parti, il menu al completo – per non rovvinare sorprese ed attese – verrà pubblicato a cena avvenuta…magari con alcuni piccanti commenti delle commensali.